Nei rari momenti in cui riusciamo ad osservarci, anche se alcuni non lo ammetteranno mai, abbiamo l’opportunità di constatare quanto siamo egoisti, permalosi e individualisti, ma soprattutto, e questo spesso e volentieri sfugge all’analisi superficiale, quanto siamo dispettosi. Proprio così, quest’ultimo aspetto di solito tende a sfuggire, perché, nel sentire comune, si pensa sia solo dei bambini. Invece no, molti adulti lo portano con sé per tutta la vita senza neppure accorgersene!
Permalosi, capricciosi e dispettosi. Non siamo capaci di stare con gli altri, non siamo capaci (o non vogliamo perché ci fa comodo così) di condividere spazi con gli altri. E questo non succede solo in luoghi ristretti. Per esempio: ci siamo mai trovati in autostrada nella condizione di superare un’auto più grossa della nostra? E cosa è successo? Spesso e volentieri saremo stati a nostra volta superati da questa, che, tra l’altro, rientrerà subito, quasi a tagliarci la strada, a significare: come ti sei permesso? Oppure: dopo aver superato un camionista che non si comporta civilmente e averglielo fatto capire tramite il dito medio, grazie al quale sicuramente si offenderà, come potremmo stupirci se, non pensando nemmeno che la causa è stata il suo comportamento, ci risponderà con una poderosa risposta in decibel.
In cuor nostro sappiamo tutti cosa dobbiamo fare e cosa no, ma quando ce lo dicono gli altri non ci sta bene, ci offendiamo e re-agiamo spesso in modo incontrollato. Tutti, più o meno, siamo individualisti ed egoisti, ma dentro no: dentro, potenzialmente, siamo degli esseri meravigliosi, pronti ad aiutare quando ce n’è bisogno e che a volte si commuovono per una sciocchezza.
Purtroppo, però, non siamo capaci di osservarci, perché la maggior parte di noi è imbrigliata in un groviglio di emozioni e sentimenti contrastanti che solo chi, da molto tempo, ha iniziato a lavorare su se stesso può diventarne consapevole.
E l’altro? Dell’altro vediamo tutti i difetti, o meglio, vediamo solo ciò che a noi non piace (chissà perché), non rendendoci conto che anche noi, al suo posto, ci comporteremo così. Perché, in ogni situazione della vita, a tutti da fastidio essere superati dagli altri.
Ma lui è più bravo, lei è più bella, lui si che è capace di farcela, lui ha i soldi, lei ha due lauree, lui è intelligente, lui, lei, lui… E tu? Perché continui a guardare l’altro? Se guardi unicamente gli altri avrai solo quel parametro di riferimento, quel parametro, appunto, in cui lui/lei sono più bravi, più belli, ecc… ma ti sei mai chiesto in cosa sei bravo tu? E dopo essertelo chiesto e aver ricevuto una risposta, hai mai provato a metterlo in pratica? A uscire da questo loop? Ad essere finalmente te stesso e fare quello che ti piace e non necessariamente quello che già fanno gli altri e che, per il tuo modo di vedere, lo fanno molto bene indispettendoti e facendoti continuamente arrabbiare?
Quindi mettiti in contatto con te stesso, parlati, ascoltati, senti ciò che hai dentro e, quando l’hai compreso, esprimilo, se inizierai a fare quello che senti veramente smetterai di essere permaloso e dispettoso e scoprirai che anche tu potrai essere disponibile, aperto e sorridente, perché, nel frattempo ti sarai realizzato in funzione del tuo sentire interiore e sarai soddisfatto di te stesso. Scoprirai che, nella vita, i ruoli si possono invertire molto più facilmente di quanto pensi e quando avrai compreso e messo in pratica questi semplici concetti, con tuo immenso stupore scoprirai anche che, quello che prima era oggetto della tua ammirazione-invidia, ora, sarà lui ad ammirarti segretamente.
Roberto Calaon