INNERGY

La vera lotta è con se stessi!

Quante volte ti è capitato di dire: oggi ho deciso, quella cosa non la mangio più, mi fa male, al momento è golosa, è buona, anzi buonissima, ma poi mi fa stare male, non riesco a digerirla, non riesco a tollerarla. Ogni volta è così, l’assaggio, la mangio avidamente, me la gusto, ma poi compaiono rossori sulla pelle, compaiono i pruriti, mi viene mal di pancia, mentre continuo a ripetermi – anche questa volta ci sono cascato, sempre la solita storia, ma quand’è che prenderò una decisione?

Bene oggi ho deciso, non la mangio più!

Sono andato ad un corso intensivo di un’intera giornata e nella pausa pranzo in quei tavoli imbanditi, c’era di tutto, ma, chissà perché, il cibo maggiormente preponderante era quella cosa. No, non la vedevo solo io, era proprio così. Una quantità enorme di quella cosa che avevo deciso di non mangiare più.

Ancora? Che due scatole! Ma ormai ho deciso. Non la mangio!

Chissà perché tutti gli altri cibi erano meno interessanti e vi garantisco che c’era di tutto in quei tavoli così abbondantemente apparecchiati, ma qualcosa dentro di me, mi faceva vedere solo quella! E i colleghi: perché non ne mangi? È buonissima! È già la quinta che mangio e non finirei mai! Ha un sapore delizioso e ti lascia in bocca un gusto gradevole che ti accompagna per tutta la giornata.
Dai, su, mangiala! Cosa vuoi che sia per una volta!

Per una volta? Come quando si smette di fumare e sai perfettamente che se toccherai una sigaretta ricomincerai daccapo e anche in quei momenti trovi qualcuno che, anche se prima non te l’avrebbe mai data, ti offre una sigaretta dicendoti – dai, hai sempre fumato, anche se hai smesso, cosa vuoi che sia per una volta!
Ormai tutti noi lo sappiamo, ogni volta che decidi qualcosa per il tuo bene, tutte le volte che finalmente, dopo sforzi immani, sei arrivato a prendere una decisione importante, trovi un “rompibeep” che vuol rovinarti la festa!

Dentro di me continuavo a ripetermi che finalmente ero riuscito a prenderla quella decisione e se becco adesso…
No, non la mangio mi dicevo, mentre la mia mano si stava allungando per prenderla.
La assaggio solo… anzi, no, la annuso solo… continuavo a dirmi, mentre quella parte di me che chiamavo mano me la portava alla bocca!

Mmm, deliziosa, che buona! Tutta la tensione che avevo accumulato sparì di colpo, il viso mi si illuminò, i colleghi dicevano che non mi avevano mai visto stare così bene, dicevano che brillavo… Ne mangio un’altra!
Dai, proprio oggi doveva succedere? Adesso mangio tutte quelle che il mio corpo può accettare! Chi se ne frega!

Inizierò domani!

L’ho già sentita questa frase. Mi sembrava di averla detta più volte. Ma ormai quel che è fatto è fatto e, anche se starò male fisicamente come le altre volte, almeno l’ho mangiata volentieri e consapevolmente, anche se i sensi di colpa continuano a perseguitarmi.

Ma non sono più così sicuro che non mangiandola starò meglio. Sì, starò meglio fisicamente, ma psicologicamente? Sembro uno che ha finito di vivere! Caspita!
Devo veramente fare attenzione a questo aspetto, devo essere presente a me stesso per decidere consapevolmente se continuare a mangiarla o meno. Devo decidere se guardarla e stare male psicologicamente o se mangiarne in quantità e stare male fisicamente, cuccandomi anche tutti quei sensi di colpa che continuano a farmi sentire un perdente, uno che non ha carattere, che non è capace di prendere una decisione.

Ah sì? Ora ho deciso, ma questa volta ho deciso veramente. C’ho messo tutta l’attenzione, sono stato presente a me stesso e ho deciso consapevolmente che, con tutta la gentilezza possibile verso i miei corpi: fisico, emozionale e mentale, ne mangerò ancora, ma in quantità moderata, in modo da abituare il corpo e la mente a soddisfarsi a vicenda e a non colpevolizzarmi più per questa decisione non rispettata, che, dopo aver compreso, mi appare solo come una grande sciocchezza.

È proprio vero, la vera lotta è con se stessi e prima riusciamo a comprenderlo prima riusciremo a mettere in pratica il nostro potere personale che, all’inizio, si manifesta proprio attraverso ciò che, comunemente, consideriamo come piccole cose.



Roberto Calaon