INNERGY

L’anima (individualità) e i suoi frattali (individui)

Proverò a descrivere l’enorme differenza che intercorre tra l’anima e i suoi frattali. Ogni frattale è una parte dell’anima stessa e si manifesta come individuo maschio o femmina, ricco o povero, bello o brutto, grasso o magro, eccetera e in contesti diversi, tipo il colore della pelle, la nazionalità e/o la religione, allo scopo di sperimentare la lezione che quell’anima deve ancora apprendere per completare la propria evoluzione.

Un frattale, dunque, è quell’individuo che sta vivendo attualmente le esperienze che gli serviranno per ampliare la sua comprensione: e che, dato il periodo particolare che stiamo vivendo, potrebbe essere l’ultima di tutte le incarnazioni di quell’anima. Ognuna di queste vite (frattali, individui) ha vissuto le proprie esperienze, le proprie gioie e i propri dolori con una quantità di prove ed espiazioni che hanno contribuito ad ampliare la consapevolezza di quell’anima con conseguente espansione di coscienza

Quindi, in ogni incarnazione il frattale, l’individuo, l’ego, la personalità, beneficerà o subirà, a seconda del caso (comunque inconsciamente), delle esperienze delle incarnazioni precedenti. E di queste vite non potrà ricordare nulla perché, altrimenti, come farebbe a sperimentare? Come farebbe a credere a tutti i controsensi ai quali viene costantemente sottoposto? Come farebbe a credere all’illusione? Come potrebbe esprimere il suo ego?

In effetti, e qui torna utile aver letto: “L’anima, i corpi sottili e il corpo fisico” (vedi), “Corpi e dimensioni dell’Anima” (vedi) e “La Scintilla Divina siamo noi!” (vedi), ogni volta che l’anima si reincarna attraverso una parte, un aspetto di se stessa, il nuovo essere umano, alla nascita, avrà un nuovo corpo mentale, un nuovo corpo astrale e un nuovo corpo fisico supportato dall’eterico. Quindi, va da sé che un nuovo individuo non potrà ricordare le incarnazioni precedenti dell’anima alla quale appartiene e che le sedute di ipnosi regressiva, in un modo che non conosciamo, vanno ad attivare ricordi che sono una parte di quell’anima attraverso le vite di altri frattali a lei appartenenti. Ecco perché ogni tanto qualcuno, più o meno impropriamente, ricorda di essere stato Tizio o Caio in epoche passate. A tutti gli effetti lo è stato, ma non era lui, bensì uno dei frattali componenti la propria anima grazie ai ricordi insiti nella coscienza di quest’ultima. 

Perché dico ora tutto questo? Per il semplice motivo che, in questo momento, gran parte dell’umanità è arrivata al termine del suo percorso in questa dimensione di coscienza e che, con il pianeta, ascenderà alla quinta. Perché l’anima che ha completato le proprie esperienze nel mondo della dualità (terza dimensione) inizierà a vivere come tale a partire dalla quinta dimensione. Desidero comunque evidenziare che ogni dimensione è un livello di coscienza, è uno stato d’essere ed è un altro modo di vedere e percepire la vita.

L’anima (l’individualità) in quinta dimensione non sperimenterà più attraverso i propri frattali, i propri ego, le proprie personalità o individui e non ci sarà più bisogno di alcuna reincarnazione per il semplice fatto che l’ultima personalità è il risultato finale di tutte le incarnazioni fatte nel tempo (“qualcuno” dice che possono variare da un minimo di 600 a oltre 1000, anche se nessuno può affermarlo con esattezza). Quest’ultima personalità, quindi, riunendosi all’anima, accederà alla nuova dimensione di coscienza, la quinta, che è un mondo di rigenerazione, iniziando così, con un aspetto ringiovanito e in perfetta salute, la vera vita dell’anima, che potrà finalmente esprimersi utilizzando tutta l’essenza (coscienza) delle esperienze ottenute tramite i propri frattali.

Quest’anima (individualità) quindi, avendo completato il proprio ciclo nella terza dimensione, inizierà la nuova vita nelle dimensioni superiori con una coscienza notevolmente ampliata rispetto a quella dei propri singoli frattali (individui).
E ancora, quel “qualcuno” afferma che, mentre la coscienza di un frattale incarnato, cioè ognuno di noi singolarmente, può variare da un 3% a un 5%, la coscienza dell’anima sarà più che decuplicata arrivando molto vicina ad un 70% e, considerando che l’anima è ben oltre la semplice somma delle parti che la compongono (frattali), attraverso un ragionamento logico si può anche arrivare a comprenderlo. 
È comunque un salto notevole, qualcosa che, così come siamo ora, non possiamo nemmeno immaginare.

Ma molto presto, alcuni di noi (spero molti), avranno modo di sperimentarlo!



Roberto Calaon