INNERGY

L’Essenza che ci Anima

Questo testo è un’integrazione a – L’anima, i corpi sottili e il corpo fisico – (vedi) con il quale ho cercato di descrivere, per quanto possibile, i corpi sottili che, oltre al fisico, fanno parte di ognuno di noi in questa terza dimensione di coscienza, lasciando intendere che c’è dell’altro. Ora, ricordandoci che siamo esseri multidimensionali e che, fondamentalmente, siamo tutti uno, proverò a descrivere i vari corpi esistenti nelle dimensioni di coscienza delle quali è composta la nostra Anima, anche se noi non ne siamo consapevoli.

Nell’immagine qui sotto, possiamo vedere i sette corpi che compongono l’anima tenendo presente che ognuno di loro, partendo dal più grande (esterno), comprende, avvolge e compenetra il sottostante (quello che, nell’immagine, appare di volta in volta più piccolo). L’essere umano, per mezzo dei sensi di cui è dotato sin dalla nascita, ne vede solo uno: il corpo fisico, il quale non potrebbe esistere in mancanza degli altri. In questo periodo, grazie all’aumento della frequenza vibratoria e alle energie che arrivano ad un ritmo sempre più accelerato, diventa essenziale comprendere che ognuno di noi è una parte, una frazione, o meglio un frattale* di un’anima immortale la quale, attraverso le incarnazioni dei propri frattali (individui-personalità-ego), sta sperimentando le vite in questo meraviglioso pianeta. 

Ora, che siamo tutti alla fine di un grande ciclo, dove molti esseri umani si ritrovano a vivere l’ultima incarnazione, in attesa di proseguire le proprie esperienze in una dimensione di coscienza superiore (quinta), alcuni parlano con paura di apocalisse, mentre il vero significato di questa parola è rivelazione. Attraverso la nostra coscienza, il nostro sentire interiore, la nostra innergy o come preferite chiamarla, grazie all’energia accelerata, stanno giungendo a tutti noi nuove informazioni che ci permetteranno di comprendere maggiormente, facendo le scelte più appropriate in funzione dei prossimi avvenimenti.


Come abbiamo già detto precedentemente ora inizieremo ad osservare meglio questi sette corpi di cui, secondo quanto sappiamo sino ad ora, è composta la nostra anima; ricordando, però, che questo è solo un elenco e che per descrivere ognuno di loro occorrerebbero vari trattati.


Corpo Eterico / Fisico

Nella terza dimensione di coscienza, dove le vibrazioni sono più basse e più lente, ogni individuo si manifesta attraverso il proprio corpo fisico: il più idoneo a sperimentare la vita nel piano materiale. I cinque sensi vista, olfatto, gusto, udito e tatto, che ognuno di noi possiede nella dotazione standard, a loro modo, ci permettono di percepirci fisicamente allo scopo di sperimentare la vita nel piano materiale. Nello stato ordinario, comunemente definito di veglia, abbiamo più o meno consapevolezza del nostro corpo, mentre quando dormiamo profondamente non ne abbiamo alcuna, perché nel sonno la coscienza si sposta dal corpo fisico al corpo astrale e, per alcuni anche nel corpo mentale inferiore, continuando il viaggio nel mondo dei sogni (per così dire) per vivere situazioni attinte da esperienze in corso o da vite precedenti che, al risveglio, ci possono sembrare più o meno surreali in funzione di ciò che abbiamo sognato.

Nel testo precedente (vedi) abbiamo detto che il corpo fisico è supportato dall’eterico, il quale può essere considerato un duplicato del corpo fisico, ne ha la stessa forma, compresi organi e parti anatomiche. Essendo la sua frequenza vibratoria più alta del corpo fisico, diventa impercettibile all’occhio umano, anche se, con un po’ di attenzione e, contemporaneamente, lasciando andare, si può riuscire a percepire un leggero alone biancastro tutt’attorno al corpo fisico. Il corpo eterico ha il compito di assorbire l’energia del Sole (Ki, Prana, Energia Vitale) inviandola a tutte le cellule del corpo fisico. I canali energetici detti anche meridiani e i chakra si trovano in questo corpo. Possiamo anche azzardare che l’unico corpo esistente in questa dimensione sia l’eterico e che è solo grazie ai nostri cinque sensi e al nostro stato di coscienza che ci percepiamo unicamente come corpo fisico.


Corpo Astrale o Emozionale

È il corpo astrale, anch’esso in terza dimensione, che ci consente di provare tutte le emozioni che la vita ci presenta, anche se siamo noi, con il nostro livello di coscienza e con i nostri comportamenti, che attiriamo le esperienze a noi utili. Ed è sempre il corpo astrale che, mentre dormiamo, ci consente di viaggiare nei piani dell’astrale (in quarta dimensione), anche se, nella materia, come già detto, non ne abbiamo alcuna percezione. Nei piani più bassi dell’astrale le energie possono essere molto dense e pesanti, veniamo a contatto con i nostri lati oscuri e con le nostre vulnerabilità ed esprimiamo sentimenti, istinti, paure e affetti contrastanti: tutte emozioni da superare o da affinare in funzione dell’esperienza che l’anima, per mezzo della attuale incarnazione, sta vivendo. Quindi, man mano che l’anima si evolve salirà nei piani più alti dell’astrale che, come già detto, si trovano in quarta dimensione, sperimentando emozioni più sottili ed elevate corrispondenti alle proprie necessità evolutive. Il corpo astrale è costantemente collegato al corpo fisico attraverso un filamento energetico denominato cordone d’argento o filo di Arianna. Ciò che noi definiamo morte, avviene quando questo filamento energetico si rompe interrompendo il collegamento tra il corpo astrale e il corpo eterico-fisico.


Corpo Mentale inferiore

Anche questo corpo è in terza dimensione ed è conosciuto come il corpo razionale: intelletto, memoria, pensieri, ragionamenti e percezioni varie sono le sue prerogative ed è qui che nascono distorsioni e disequilibri. È il principale responsabile del nostro ego, della nostra personalità. Nella vita quotidiana non siamo noi ad utilizzare la mente, ma è la mente al servizio dell’ego a utilizzare noi e questo stato di cose finisce solo quando, attraverso l’attenzione, la presenza e la consapevolezza riusciamo a vedere e comprendere ponendo l’ego al servizio del nostro reale sentire (vedi).


I corpi fino ad ora descritti, sono le parti di noi che vivono qui in terza dimensione di coscienza ed ora andiamo ad analizzare, per quanto possibile, quelli che abbiamo nelle dimensioni superiori, ma dei quali non ne siamo consapevoli. Prima, però, dobbiamo considerare il ruolo della quarta dimensione.


Quarta dimensione

Il passaggio dai piani inferiori ai superiori o la consapevolezza dell’esistenza delle relative dimensioni di coscienza che, con i giusti tempi andremo a sperimentare, avverrà solo quando si sarà superata la soglia della quarta dimensione, che è anche il luogo dove risiedono temporaneamente le anime dei defunti in attesa della prossima incarnazione che, con l’aiuto di Esseri Superiori, verrà pianificata attentamente nei minimi particolari e in tutte le possibili varianti in relazione alle esperienze di cui quell’anima è consapevole di dover fare. In ogni caso, la quarta dimensione è la soglia da attraversare per accedere alle dimensioni superiori (livelli o stati d’essere). La chiave per aprirla è una sola e si chiama Amore. Amore per se stessi, Amore per gli altri e Amore per la vita e se l’Amore è incondizionato l’apertura sarà di default. Ovviamente non è indispensabile aver raggiunto la perfezione per superare la soglia, ma è fondamentale comunque aver coltivato in sé dei buoni sentimenti anche se, nell’ordinario, non sempre riusciamo a manifestarli.


Proseguiamo ora con una veloce carrellata sui corpi che, ognuno di noi possiede nelle dimensioni superiori. Del resto, come abbiamo già detto, ognuno di noi (individuo, ego, personalità) è un frattale dell’anima immortale alla quale appartiene.


Corpo Causale o Mentale Superiore

Il primo di questi corpi si trova nella quinta dimensione ed è la nostra mente superiore che, quando il nostro ego glielo permette, viene in contatto con la mente inferiore.
È definito Corpo Causale o Mentale Superiore ed è grazie a questo corpo che l’anima si rende conto del proprio livello di coscienza e diviene consapevole di cosa dovrà ancora sperimentare per aggiungere esperienza alla propria Essenza. È sottinteso che siamo noi individui che facciamo l’esperienza e che l’anima, attraverso tutti i propri individui-personalità-ego che, per semplificare, abbiamo definito frattali, riceverà l’essenza (il succo) di ogni esperienza di vita di tutte le incarnazioni a lei legate, vissute nel tempo.


Corpo Cristico Energia Cristica

Le anime che stanno facendo l’esperienza della vita nel Corpo Cristico (Cristallo, Cristallino, Puro, Pulito), che si trova in sesta dimensione di coscienza e sono impregnati della sua Energia, sono considerati Maestri, i quali, oltre ad essere maestri di se stessi, nel senso che hanno compreso come fare ad ascendere sempre più e sono costantemente impegnati nel farlo, sono anche quegli esseri che aiutano l’umanità in relazione ai momenti che sta attraversando. Questa è la dimensione di coscienza dalla quale proveniva l’Essenza dell’uomo chiamato Gesù, quell’umano altamente evoluto che, nella propria vita, incarnava in sé la potenza del Cristo, l’Energia Cristica, appunto.


Corpo Atmico (Essenza – Anima)

Nel Corpo Atmico l’Anima o stato di coscienza è già pienamente realizzata. Dopo aver vissuto, tramite i propri frattali (le personalità a lei legate incarnate nel tempo), tutte le esperienze che gli sono state necessarie alla propria completezza e avere iniziato ad esprimersi come anima in stati di coscienza superiori fino a completare la propria evoluzione padroneggiando la propria Essenza, inizierà nuove esperienze in un’ottava superiore nella quale, probabilmente, non avrà più bisogno di un corpo come noi lo consideriamo perché sarà diventata pura Luce, pura Energia, parametri per noi impossibili da comprendere.


Abbiamo comunque teorizzato sui corpi che quest’Anima multidimensionale possiede. Per esempio, ci sono alcuni che, come nel nostro caso, parlano di sette corpi e/o dimensioni dell’anima, mentre altri ne considerano nove e altri ancora dodici: lo sapremo solo quando il nostro stato di coscienza ci condurrà a quel livello. Del resto, finché siamo qui, nella materia, non sapremo mai come possa essere un’anima che non ha ancora terminato il ciclo di reincarnazioni che la completeranno, tenendo presente che l’anima, o meglio l’Essenza che ci Anima, si esprime in molti altri livelli prima di terminare il percorso identificandosi nell’Uno: è sufficiente leggere il testo Monade… andata e ritorno (vedi) per rendersene conto. Desidero ricordare che, tutta questa esposizione estremamente sintetizzata, è un breve riassunto del potenziale insito in un individuo, un ego, una personalità, una frazione o un frattale di un’anima che sta sperimentando qui nella materia. Voglio comunque evidenziare che le affermazioni qui contenute, anche se apprese in anni di studi, di ricerche, di meditazioni e di esperienze, non sono da prendere come oro colato, bensì come ulteriori elementi da ponderare e riflettere per meglio comprendere le esperienze in atto, soprattutto in questo particolare periodo e, come al solito, leggendo tra le righe si scoprirà molto di più di quello che appare in superficie.


Per concludere, restando con i piedi per terra come si suol dire, è utile ricordare che quando siamo depressi, demotivati, quando le cose non vanno come vorremmo o quando ci sentiamo soli, è perché, per i motivi più disparati, ci siamo momentaneamente disconnessi dalle nostre versioni superiori, le quali, comunque, sono sempre presenti e pronte a sollevarci da qualsiasi problema o sofferenza che non siano strettamente necessari alla nostra evoluzione. Ma c’è ancora di più, perché, in questo periodo, dove una parte dell’umanità si sta risvegliando, essere pervenuti alla consapevolezza che non siamo solo un corpo che nasce, che vive e che muore, ma un’anima immortale che sperimenta la vita (o meglio le vite) per completare la propria evoluzione, è di enorme conforto e ci sprona ulteriormente per continuare quest’esperienza con attenzione, presenza e consapevolezza, imparando a discernere e rispettando sia noi stessi che gli altri, utilizzando sempre di più la chiave che apre tutte le porte, cioè  la gentilezza.



Roberto Calaon


* Un frattale è una figura geometrica che si ripete all’infinito uguale a se stessa, su scala sempre più piccola. Ciò significa che una parte qualsiasi del frattale riproduce, in piccolo, la figura nella sua totalità e in tutti i suoi dettagli. Nel nostro caso, anche se come frattali non possiamo ricordare le vite precedenti della nostra anima, il nostro bagaglio di coscienza contiene, racchiuse in sé, tutte le qualità della nostra anima, che appariranno solo nei momenti opportuni.