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Cosa stai comunicando?

In ogni istante della vita, indipendentemente dal fatto che tu stia facendo qualcosa oppure  no, stai comunicando e se sei solo stai comunicando qualcosa a te stesso. È veramente impossibile non comunicare! L’espressione, l’atteggiamento, l’andatura, la postura che assumi, le scelte che fai e molto altro ti mostrano agli altri, rivelando costantemente il tuo stato d’essere senza che tu nemmeno te ne accorga. Un individuo attento e consapevole potrà facilmente comprendere con chi ha a che fare e si comporterà di conseguenza. Tu, invece, spesso e volentieri, non ti accorgi nemmeno dei messaggi che stai inviando, credi che parlare di determinati argomenti più o meno concitatamente ti faccia sembrare uno che ha qualcosa da dire, mentre, il più delle volte, ripeti automaticamente qualcosa che hai sentito da altri, senza nemmeno riflettere su ciò che stai dicendo, addirittura spesso, non conoscendo affatto l’argomento. Salvo poi arrabbiarti (con te stesso, ovviamente) scaricando il tuo disagio con chi ti trovi davanti in quel momento o chiudendoti a riccio e andandotene adducendo una scusa qualsiasi.

Ma a tutto c’è rimedio.

Per esempio, anziché rispondere frettolosamente ad una domanda prova a rifletterci su per alcuni secondi… non preoccuparti, non succede nulla, gli altri non se ne accorgeranno nemmeno, al massimo potranno pensare che sei un po’ lento, ma vedrai che, dopo la tua risposta ponderata, inizieranno a cambiare idea su di te. Quel piccolo lasso di tempo ti aiuterà a comprendere meglio la domanda e valuterai più facilmente se l’argomento può essere o meno di tua pertinenza. Se non lo è, farai senz’altro bella figura dicendo di non avere risposte in merito, mentre se lo è, potrai valutare se rispondere o meno in funzione del contesto.

Inizi a percepire qualcosa? Non sempre si deve rispondere subito a tutto ciò che ci stimola. Stai comunicando e, in questa fase esce una parte di te molto importante: il tuo pensiero, e non è detto che il tuo pensiero sull’argomento sia in accordo con il pensiero dell’altro.
«E allora? Cosa me ne frega a me? Io dico quello che penso tanto non faccio nulla di male! Al massimo l’altro non sarà d’accordo!»
Desidero farti notare che c’è una grande differenza tra rispondere intelligentemente e dire semplicemente qualcosa con atteggiamenti superiori o da sbruffone. L’altro è lì, davanti a te e magari è anche un tuo amico (o si crede tale) che si aspetta una risposta da te, qualcosa che gli permetta di interloquire anche se non è d’accordo con le tue affermazioni.

Ed è proprio qui che può nascere o meno una buona comunicazione.

Il tuo atteggiamento (tanto non fai nulla di male) ha inficiato in maniera importante la comunicazione perché l’altro (l’amico) sentendosi offeso eviterà di risponderti, oppure ti risponderà con il tuo stesso tono, portando avanti una discussione sopra le righe che a nulla serve al dialogo e all’amicizia. Quindi, la comunicazione che tu desideravi non è avvenuta evidenziando una parte di te non propriamente meravigliosa, rischiando pure di litigare o di perdere un amico e quando tutto sarà passato ti sentirai affranto e pieno di sensi di colpa per quanto è accaduto. 

Ma non preoccuparti, non è successo nulla di irreparabile. Probabilmente stai iniziando ad imparare la lezione. La prossima volta, perché ti assicuro che, con questo modo di fare, di prossime volte ce ne saranno molte, potrai prenderti quel piccolo lasso di tempo… e per quanto è già accaduto avrai modo di riflettere (comunicare) con te stesso iniziando così a conoscerti per come sei, piuttosto che come credi di essere!

Ma questo è un altro argomento!



Roberto Calaon