Innergy

Attenzione, presenza e consapevolezza

Il titolo sottintende che, per vivere pienamente la vita, occorre essere presenti a sé stessi. Occorre diventare consapevoli dei propri pensieri, delle proprie parole e delle proprie azioni, considerando che, per riuscirci, è necessario portare l’attenzione verso ciò che stiamo facendo in quel momento, evitando di fare una cosa pensandone mille altre, perché, il continuo rimuginare della mente, oltre ad indebolirci facendoci perdere energie, non ci permette nemmeno di vivere a fondo l’esperienza.

È utile, quindi, essere presenti a sé stessi. Il che significa esserci, essere lì, senza alcuna distrazione, permettendoci così di far tesoro dell’esperienza che ci porterà ad ampliare la nostra coscienza e, conseguentemente, la nostra consapevolezza. Questo è il vero motivo per cui tutti noi siamo qui. Attenzione, presenza e consapevolezza ci aiutano a vivere la vita in uno stato di veglia ottimale che ci potrà evitare paure infondate e/o spiacevoli sorprese.

L’essere consapevoli, inoltre, ci porterà a farci delle domande, ci porterà dentro di noi dove troveremo tutte le risposte, ci porterà a valutare ciò che conta veramente e ciò che ci rallenta, ci distrae, ci blocca. Ci porterà a soppesare tutto istintivamente utilizzando l’intuito, facendoci scoprire le nostre enormi potenzialità sino ad ora nascoste da un modo di vivere innaturale e disumano costantemente alimentato da chi, nel tempo e a nostro scapito, ne ha goduto di tutti i benefici, soffocando e limitando la nostra creatività e portandoci a credere che questo sia l’unico modo di vivere.

Scopriremo che non è affatto così.

Scopriremo le nostre potenzialità sopite e impareremo ad utilizzarle correttamente.
Scopriremo che siamo parte di un’anima immortale e che questa vita è solo una fase e, soprattutto, scopriremo che siamo “dei” creatori, i quali, fino a ora, non hanno mai minimamente sospettato di esserlo.

In effetti siamo per tutto il tempo co-creatori (inconsapevoli) della realtà in cui viviamo e, questa realtà non è così gradevole come dovrebbe, solo perché crediamo a tutto quello che ci viene introiettato dall’esterno, lasciandoci costantemente manipolare senza porre alcun discernimento. Ricordo che discernere significa “scegliere con saggezza” e che per fare questo dobbiamo attingere a qualità superiori. Connettendoci a noi stessi, riflettendo e meditando su quanto ci accade impareremo a sviluppare l’attenzione, la presenza e la consapevolezza che, unite alla gentilezza, sono le qualità fondamentali per il risveglio dell’essere.



Roberto Calaon